De Piante Editore, la nuova casa editrice per inediti

30 novembre 2016
Da tre amici che condividono l’interesse per la genialità umana espressa attraverso un’idea artistica, intellettuale e tecnica, nasce la De Piante Editore, una nuova casa editrice con un progetto editoriale al di là dei percorsi comuni.

La De Piante Editore nasce dal progetto di Cristina Toffolo De Piante, imprenditrice con esperienza quasi trentennale nel settore grafico, e di Angelo Crespi e Luigi Mascheroni, figure di spicco nel panorama giornalistico e letterario.
Tre sono i punti fondamentali su cui si basa la filosofia della nuova casa editrice, che costituiscono l’essenza del progetto: il contenuto, ovvero testi di alto valore letterario; il supporto, ovvero un “oggetto libro” prezioso dal punto di vista editoriale e tipografico; e un elemento distintivo, che consiste nella sovracopertina disegnata ogni volta appositamente da un artista.
La casa editrice De Piante vuole avere una forte specializzazione nell’ambito letterario e artistico, proponendo prose d’arte, elzeviri, lettere, poesie, brevi saggi storico/critici. Il fine non è quello di lanciare giovani esordienti ma rileggere autori riconosciuti dalla critica e dal pubblico: esistono numerosi testi perduti o dispersi che meritano di ricevere la giusta luce. La De Piante Editore pubblicherà prevalentemente autori italiani, così come lo saranno la carta, gli inchiostri e l’eleganza del prodotto, valorizzando le eccellenze del nostro Paese in questo settore e sfruttando al massimo le potenzialità che ci sono riconosciute dal mondo intero in campo editoriale, perché puntare anche in campo culturale sul marchio “fatto in Italia” può essere una scommessa vincente.
La De Piante Editore si rivolge in particolare a due le tipologie di pubblico: da un lato, i lettori appassionati, collezionisti e bibliofili, dall’altro le aziende interessate a cadeaux e omaggi di grande eleganza a prezzo contenuto per i propri clienti.
I testi selezionati saranno prevalentemente di tipo giornalistico. Vista la dimensione del formato e il numero ridotto di pagine, si privilegeranno articoli, elzeviri, reportage, interviste, ritratti di grandi intellettuali e scrittori del Novecento apparsi sui giornali e poi mai più ripubblicati, brevi inediti e lettere o pagine dimenticate di “Vecchi Maestri” italiani, o eccezionalmente autori stranieri i quali abbiano intrattenuto un forte legame culturale con il nostro Paese.
Le caratteristiche materiali dell’oggetto-libro, cioè copertina, grafica, carta, formato e tecniche di stampa, offrono un risultato fortemente legato alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, per generare un virtuoso contrasto il contenuto classico.
Le pubblicazioni si aprono con il volume “Non posseggo nemmeno una Divina Commedia”, che raccoglie tre lettere inedite di Eugenio Montale indirizzate all’insigne classicista Manara Valgimigli, datate tra il 1946 e il 1954, che dipingono un inedito Montale, “compassato e guizzante, lento e astuto”.

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